mercoledì 24 ottobre 2012

Nient' altro che bile: intervista alle Macerie.


I Nient’altro Che Macerie sono in tre e vengono dalla provincia di Milano. Suonare per prendere aria, suonare ed urlare sentimenti talmente personali da diventare quasi universali. Urlare per prendere coscienza delle condizioni casuali che accompagnano i fatti e ne determinano la natura. 


-Avete un nome piuttosto interessante ed in pieno stile con la musica che suonate (emo punk, screamo, chiamatelo come volete). Mi sembra un genere piuttosto gettonato ultimamente, e direi sia un mezzo d' espressione perfetto dell'incazzatura, dei conflitti interiori e la cieca confusione dei ragazzi di oggi. Da dove vengono tutti questi sentimenti? Cos'è che vi fa arrabbiare tanto?

Simone: Si diciamo che facciamo un genere ormai molto gettonato, fin troppo inflazionato ma a noi  fondamentalmente freca poco. Il  nome e' nato quasi per caso da Teo (il nostro batterista) nella sala prove dove tuttora proviamo. All'inizio avevamo preso un'altra strada che non mi metto qui a raccontare… lasciata dopo pochissimi mesi, ci siamo resi conto che veniva un po' meglio quello che stiamo facendo ora.
Credo che i sentimenti di cui parli  li abbiano tutti visto che viviamo nello stesso mondo, in questo schifo partendo da noi stessi, società, cultura ecc.. TUTTO (da parte mia). Mi fanno tanta rabbia le parole, i problemi, i lamenti e i discorsi inutili che facciamo tutti i giorni, quando basterebbe aprire un attimo gli occhi starsene zitti e rendersi conto che il problema siamo noi in tutto e di più.

Scarde: La gente di MERDA.

Teo: Umanamente parlando vengono da quello che hai intorno da quello che non vorremmo essere.

-Breve spazio biografia: da dove venite, come vi siete formati e com'è nato Circostanze ?

Simone: Veniamo tutti e tre da Cornaredo, un paese di 25.000 abitanti in provincia di Milano. Io e Andre ci conosciamo da sempre, tutti e due appassionati della stessa musica ci siamo detti perché non fare un gruppo? E tac abbiamo conosciuto Teo e dopo un mesetto ci siamo messi in sala prove .
Circostanze è nato in 2/3 mesi. Stanchi di smadonnarci dietro ci siamo detti "ma vaffanculo andiamo a registrare in Mobsound e facciamo uscire questo ep e vediamo che si dice".

Scarde: Siamo tutte e tre cresciuti a Cornaredo, un paesino a pochi km da Milano. Io e Simo ci conosciamo praticamente da una vita, Teo l'abbiamo conosciuto con la nascita dei Macerie. Circostanze è nato senza sapere quello che volevamo fare realmente. Ci piacevano le canzoni e abbiamo deciso di andare a registrare. Non sapevamo nè i titoli delle canzoni nè il nome dell'album. E' nato tutto in studio.

Teo: Quoto Scarde.

 -Tempo fa ho letto un libro molto carino (Rock in progress, di Daniele Coluzzi) in cui si parla molto dell'autoproduzione e di internet come strumento di promozione per la musica emergente. Voi che vi autoproducete, cosa ne pensate? Quanto credete sia importante avere un'etichetta alle spalle?

Simone: Secondo me autoprodursi è la cosa più' bella sopratutto all' inizio. Poi ci sono tante etichette valide...l'importante e' rimanere sempre sè stessi.

Scarde: Non c'è cosa migliore dell'autoproduzione. Fare quello che si vuole è molto importante per un gruppo emergente. Internet? FONDAMENTALE. Il free download? ESSENZIALE. Penso che non esista altro modo per farsi conoscere in questo periodo. Etichetta? ne ho sentito parlare...                                  

Teo: L'autoproduzione credo sia davvero uno stile e uno stato mentale. Con internet poi è tutto veloce, immediato; sarebbe stupido non sfruttare a pieno le possibilità che il web offre. Resta comunque il fatto che in Italia esistono realtà ed etichette indipendenti molto valide.                                                

-Quali sono i vostri gruppi di riferimento? Cosa vi piace e cosa non vi piace? 

Simone:  Abbiamo tutti dei gusti un po' diversi ma su tantissimi altri ci ritroviamo sempre.  Io amo i The Van Pelt, Tv On The RadioNotwistSigur Ròs, Verdena, Fine Before You Came, Kina, Raein e tantissimi altri. Odio tutti i gruppi di stronzi  figli di papà che si mettono a fare le anime dannate perché' fa sempre figo.

Scarde: Senza dubbio gli ALBEDO

Teo: I nostri compagnoni di salaprove Albedo. E poi Fine Before You Came, Il Buio, Raein, la lista è lunga. E poi personalmente tutti i gruppi americani che fanno i ghirighori con le chitarre.

-Parlando di concerti, spesso mi capita di sentire gruppi fantastici su cd, che però perdono tutto il loro fascino se ascoltati dal vivo. Allo stesso tempo penso che nell'era del free download, per molti artisti i concerti siano la fonte di guadagno maggiore. Voi cosa ne pensate? Come vi rapportate alla dimensione del live?

Simone: Penso che tutti i gruppi debbano essere il più' possibile realistici con loro stessi e ciò che fanno. I suoni che abbiamo nel disco sono gli stessi che usiamo in sala prove e nei concerti. La voce non e' minimamente ritoccata, infatti fa cagare. Secondo me un gruppo è quello che vedi nei live dove si guadagna un filo in più' e ci si diverte di più' quindi e' giusto riportare le stesse emozioni del disco durante i concerti.

Scarde:  Penso che tu abbia ragione. Per adesso non ci siamo mai fatti troppe menate che riguardano la dimensione live. C'è una data? Bene..andiamo.

Teo: Si il live rappresenta una possibile fonte di guadagno notevole (l'unica?). Finora comunque abbiamo vissuto l'ambito live con molta tranquillità e spensieratezza.

-Il power trio può essere un'arma a doppio taglio: meno strumenti da portare, ok, ma anche un suono più scarno dal vivo. Perché questa scelta?

Simone: Abbiamo cercato in passato un'altro elemento ma senza trovare persone giuste e con gli stessi gusti, stesse idee ecc…quindi pochi ma buoni se si può' dire, con tutti i pro e i contro. Poi avere un chitarrista in più' che fa le stesse cose dell'altro come si vede in giro non ne vale la pena. Piuttosto il clavicembalo.

Scarde: Semplicemente ci troviamo bene così. Anche la composizione delle canzoni diventa molto più veloce. Giro di chitarra, basso, batteria e via.

Teo: Ci troviamo molto bene così e stop. E poi un elemento esterno credo riusciremmo a tollerarlo massimo un due o tre prove (e viceversa).

-Far parte di un gruppo è un po' come essere fratelli: si condividono tante esperienze, anche molto personali, e solitamente vi sono dei ruoli non si scritti ma puntualmente rispettati (dal fancazzista al frontman ispirato). Voi come siete "composti"? Come si svolge la genesi di una nuova canzone?


Simone:  Io voglio essere il gay che prepara le coreografie  per i live come fa Laura Pausini ma non riesco mai.

Scarde: Senza dubbio il fancazzista è Teo. Sisisi.(risata) La Genesi: Giro di chitarra, Simo ha sempre un testo nella borsa del basso, Teo picchia sul rullante e il pezzo prende forma.

Teo: Per semplificare le dinamiche; Batti è il papà, io sono la mamma, Scarde è il figlio difficile. (risata). La composizione dei pezzi è molto free; tendenzialmente gli input arrivano dalla chitarra.

-In questi giorni state diffondendo un nuovo brano: "Assolutamente necessario-praticamente indispensabile" (scaricalo qui). Si tratta dell'anticipazione di un nuovo album? 

Simone: In realtà è solo un singolo che ci sentivamo di rilasciare. Siamo comunque in procinto di registrare roba nuova e carichi per l' album che verrà.

Scarde: Ebbene si. Nuovo album. Gennaio? Febbraio? Marzo?  Non sappiamo ancora niente ma arriva presto.

Teo: Come presentazione del brano abbiamo allegato un breve scritto che credo spieghi molto bene come noi vediamo e viviamo questo pezzo.Stiamo lavorando su pezzi nuovi che, se tutto va per il meglio, dovrebbero vedere la luce nei primi mesi dell'anno prossimo. Siamo ancora in alto mare? Bah, chissà.



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