sabato 1 settembre 2012

Un' altra settimana: Intervista a Michele Camorani (HAVAH)



Michele Camorani, batterista di La Quiete e Raein, dietro il moniker HAVAH, giunge alla seconda prova (demo a parte), la prima in italiano: Settimana (leggi qui la nostra recensione). Sette tracce che più low-fi non si può, registrate in casa e dettate da esigenze del tutto personali coerentemente all'etica DIY. Una traccia per ogni giorno, la passione per la new wave e la poesia del quotidiano che nella sua semplicità si fa largo nel nostro immaginario urbano.

-Da quali esigenze nasce HAVAH, progetto alquanto lontano da quelli nei quali ti è solito pestare e sudare.

Michele Camorani: La new wave è il genere musicale che ascolto da più tempo con costanza, ho sempre avuto voglia di fare cose con queste sonorità, e penso che si sentano anche influenze di questo tipo negli altri miei gruppi. A questo genere è legata una certa semplicità che è una chiave fondamentale se si decide di registrarsi da soli con mezzi tutt'altro che professionali. fare tutto da soli è piuttosto una goduria.

-I testi di Settimana sono stati scritti assieme a Jacopo (Lietti dei Fine Before You Came - Verme).  Perchè un concept sulla Settimana ?

MC: Due anni fa appena uscì la seconda cassetta dei Verme scrissi un messaggio a Jacopo per dirgli che i testi mi avevan molto divertito e che era ora di far qualcosa insieme modello Battisti - Mogol de noantri. Nel giro di due giorni mi manda un testo che si chiama "Sabato" e uno "Venerdi". In due giorni gli rimando le canzoni fatte e finite dicendogli che ce ne mancavano cinque e il gioco era fatto. "Ah facciamo la settimana?". "Si dai". Quindi completamente a caso.
Poi in realtà le cose non sono andate così velocemente, un po' perchè non ancora usciva "Adriatic Sea" (L'album precedente) un po 'perche Jacopo ha avuto il blocco dello scrittore ed io per partorire testi che non mi schifino alla seconda lettura sono molto  lento. La musica c'era praticamente già tutta due anni fa.

-Passami l'espressione: "oggi i dischi escono su facebook" Il fatto che i social aiutino la promozione e la circolazione di un'opera può essere un punto di forza per l'etica DIY o è un fenomeno negativo in quanto potrebbe rendersi vetrina di veri e propri fenomeni che poco hanno a che fare con la musica ?

MC: Oggi funziona così, nel bene e nel male. Fb ha un potere sconvolgente per la diffusione. Quando l'anno scorso uscì "Sulla linea..." dei Raein in pochissime ore ci furono centinaia di condivisioni ed il disco venne promosso a macchia d'olio, dagli amici e da tutte le persone a cui stava piacendo. Dal basso. E questo è una figata, non c'è più bisogno di altro da questo punto di vista se ci pensi. La cosa che non soddisfa è la velocità con cui questo avviene. La fruizione è sempre più breve, ma non ho neanche mai pensato che con la musica si possa "lasciare un segno" solo attraverso internet.

-Visto che li hai nominati...Piccolo volo pindarico. Mi svesto dai panni dell'intervistatore e indosso quelli del fan. Ma quanto spacca l'ultimo disco dei Raein ? 

MC: Grazie. Ne siamo piuttosto orgogliosi anche noi.

-Distro, banchetti, free press, morte e distruzione. La musica ai tempi "di quando internet non c'era". Provi nostalgia per il passato?

MC: Evito di descrivere il perchè. Sì, provo tantissima nostalgia, che già mi sento abbastanza vecchio così. Penso sia naturale per chiunque a 30 anni provar nostalgia per quando se ne aveva 16. Peró un'attacco di "saudade" mi ha colto proprio poco tempo fa quando ho spostato da un'armadio uno scatolone pieno di lettere scritte a mano e fanze. Un sacco di carta. Ho come la percezione che una volta fossero tutti meno stronzi.

-Alcuni hanno accostato Settimana alla new wave italiana degli anni ' 80 e sopratutto ai Diaframma. E' forse il giusto immaginario celato dietro l'ultima prova di HAVAH o è solo un'impressione ?

MC: Piuttosto azzeccato visto che Siberia è il mio disco italiano preferito del genere. Peró chiaramente gli intenti sono differenti, d'altro canto stiamo parlando di epoche ben lontane. Peró anche se il mio background è un altro quando leggo paragoni a Fiumani nelle recensioni ne sono piuttosto lusingato. Rimango invece alquanto sconvolto se compare il nome di Manuel Agnelli in un articolo che parla di HAVAH (è capitato) e penso o di star sbagliando tutto io o che chi ha il disco per le mani non lo ha ben capito.

- Ricollegandoci ai dischi che escono su facebook: Il free download. E' il metodo giusto per raggiungere una fetta sempre più grande di pubblico nonchè uno stimolo a creare supporti fisici raffinati e di gran qualità rendendo in tutto e per tutto il cd, il vinile o la musicassetta un feticcio di tutto rispetto che il fan acquista e custodisce gelosamente. Ti trovi d'accordo con questo? Pensi che sia la giusta direzione per la musica indipendente ?

MC: Beh sì, è chiaramente così. Più che giusta direzione direi che è l'unica.

- Musicalmente parlando in cosa ti cimenterai nel prossimo futuro? (sempre che i Maya non vengano a prenderci) 

MC: Con HAVAH ho in ballo un sacco di pezzi nuovi, sto anche iniziando a fare collaborazioni con gente d'oltreoceano. I Raein faranno uscire uno split con Ampere ed uno con Loma Prieta entro gennaio. I La Quiete stanno lavorando ad un disco nuovo da un sacco, ma tra i drammi di vita e distanze i tempi sono strazianti. Io sarei per registrare intanto queste 6 canzoni che abbiamo prima di dimenticarcele. E poi torneró a brevissimo in studio con un altro gruppo rimasto in stand by qualche anno, gli Scena.

- Lasciaci con una canzone hardcore che secondo te riassuma in tutto e per tutto il verbo "stordire".

MC: "Troppo Facile Morire" dei Wretched

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